martedì 6 maggio 2014

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Ray BRADBURY, Fahrenheit 451, Mondadori:Milano 1978


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film Fahrenheit 451 (1966) ITA: qui

"Montag fa il pompiere in un mondo dove gli incendi, anziché essere spenti, vengono appiccati. Armati di lunghi lanciafiamme, i militi irrompono nelle case dei sovversivi che conservano libri o altra carta stampata e li bruciano: così vuole la legge. Ma Montag non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi e slogan, con una moglie indifferente e passiva e un lavoro che svolge per pura e semplice routine. Finché un giorno, dall'incontro con una donna sconosciuta, nasce un sentimento impensabile, e per Montag il pompiere inizia la scoperta di un mondo diverso da quello in cui è sempre vissuto un universo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della società tecnologica imperante."
Così recita la descrizione posta dietro il libro che fonde le più remote preoccupazioni dell'uomo all'alba dell'era dell'informazione con una schiacciante modernità. Fahrenheit 451 apre gli occhi, e lo fa in modo delicato, attraverso la narrazione di una storia che, per quanto collocata in un tempo ed in un luogo imprecisati, sembra così verosimile e presa da un fatto di cronaca.
Ora in questo blog non ci dedicheremo ad analizzare la parte narrativa, per quanto essa possa essere profonda, immersiva e ricca di spunti su cui riflettere, ma ci occuperemo del contorno della storia, di tutte le macchine descritte, immaginate o accennate dall'autore nel libro.
Sarà insomma un'analisi dettagliata di ogni pagina, volta a scoprire i dettagli più curiosi del libro ed, in linea con il corso che sto seguendo presso il Politecnico di Torino, di tutto ciò che si può considerare "tecnologico".

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